Silvana, poco più di vent’anni, abita in un paese emiliano sul Po. Una domenica incontra il giovane Antonio, vecchio amico d’infanzia, che ora però indossa la tunica, tornato al paese in vacanza dagli studi in seminario. I due iniziano a frequentarsi, Silvana prova piacere nel vedere Antonio a disagio per il sentimento che nutre nei confronti della giovane. In paese nascono mormorii, commenti negativi, si muove anche il parroco. Silvana viene stuprata dopo una sera a ballare e, poco tempo dopo, scopre di essere incinta. Dopo aver rifiutato l’idea dell’aborto, cerca Antonio e lo supplica di tornare in seminario, ora lei non è più ragazza ma una futura madre, che capisce il dolore che ha provocato.
Dati d’archivio. Collocazione: Za Sog NR 11/4 contiene: varianti di soggetto tutte dattiloscritte: A) 3 pp., Film Mangano (idea di Cesare Zavattini per un soggetto cinematografico), datata 8 novembre 1951; B) 6 pp., Film Mangano, Prima stesura, datata 12 novembre 1951; C) 6 pp., [idem], datata 16.11.51; D) 11 pp., Titolo provvisorio: Una donna del Po, datato 6/12/51; E) 9 pp., La donna del Po (titolo provvisorio). Idea per un film di Cesare Zavattini. Prima stesura, datata 7 dicembre 1951; F) 3 pp., La donna del Po (titolo provvisorio). Prima stesura dell’idea per un film di Cesare Zavattini, datato 8.12.51; G) 1 p., La donna del Po (Mangano). Osservazioni, con correzioni e note manoscritte; H) 10 pp., Una donna del Po (titolo provvisorio). Idea per un film di Cesare Zavattini. Prima stesura (8.I.52); I) 10 pp., [idem] (8.1.52).
Il soggetto non è mai stato pubblicato. Le prime versioni, A, B, C, sono intitolate Film Mangano e portano in avvio la nota “Idea di Cesare Zavattini per un soggetto cinematografico”. Sono datate rispettivamente 8, 12 e 16 novembre 1951. Queste versioni presentano diversi “No” manoscritti, a indicare che sono state superate. La variante B integra le correzioni presenti in A e la espande, inserendo il nome del seminarista: Antonio. La variante C integra le correzioni presenti in B e ne aggiunge altre.
I soggetti D, E, F sono successivi (6, 7, 8 dicembre 1951) ed evolvono il racconto. Dal soggetto D compare il titolo, Una donna del Po, indicato come provvisorio. D è un’espansione di C: Silvana rimane incinta di Nando, un uomo conosciuto ad un ballo. Questa versione, con delle correzioni manoscritte, presenta la nota: “Depositato alla SIAE il 7 dicembre 1951”. Il soggetto E integra le correzioni del soggetto D ed è quello effettivamente depositata alla SIAE, porta il titolo La donna del Po (indicato come provvisorio, in effetti viene corretto nel soggetto D con Una donna del Po) e il sottotitolo “Idea per un film di Cesare Zavattini. Prima stesura”, come riportano anche i soggetti F e G. In D è presente un finale diverso in cui i due protagonisti si accomiatano serenamente: Antonio, secondo il narratore, tornerà alla sua vita normale (in seminario), Silvana diventerà madre. Il soggetto F è incompleto e presenta nell’ultima pagina delle “Osservazioni” che evolvono per punti le tre varianti di novembre in quelle di dicembre, con considerazioni come “3BIS. (pag. 4). Perché ‘l’inimicizia’ degli uomini? è necessaria?”, oppure: “6. (pag. 9). Come impiega Silvana il tempo che va dalla decisione di partire all’accorgersi di essere incinta? Perché non se ne parla più di viaggio? Ciò potrebbe apparire strano. Il motivo dovrebbe esser reso esplicito” (Soggetto F: 44).
Il soggetto G è datato 8 gennaio 1952 e approfondisce carattere e sentimenti dei protagonisti. Viene introdotto il personaggio dell’arciprete, avverso a Silvana per proteggere Antonio, la famiglia di lui e i valori della Chiesa. Silvana si rende conto di essere incinta quando ha già preso la decisione di scappare via dal paese per salvare Antonio; nel finale, Antonio raggiunge Silvana sulla corriera e la supplica di rimanere: vuole sposarla. Lei inizia ad urlare e, pur amandolo, scaccia il ragazzo. Nell’ultima cartella è presente una “Nota numero uno”. In essa Zavattini afferma che non ha ancora abbandonato del tutto l’idea originale, contenuta nella variante A, cioè una storia “nata dapprima in modo più semplice di quello sopra” (Soggetto G: 55): Zavattini riassume in una ventina di righe l’idea, nella quale la ragazza capisce il dolore della madre del ragazzo e si pente degli effetti del suo gioco di seduzione sul giovane seminarista, quindi lo convince a “rimettersi la veste e partire per il seminario” (ib.).
Pubblichiamo nel volume e online il soggetto E, depositato alla SIAE. Online pubblichiamo, invece, il soggetto G (l’ultimo in ordine cronologico), e il soggetto A (il primo).
Il soggetto di La donna del Po può essere collegato tematicamente all’episodio Mara in Ieri, oggi, domani (De Sica, 1963). Il tema comune è la seduzione di un seminarista, cosa che scandalizza l’opinione pubblica e che infine non si concretizza per la rinuncia della donna. Il soggetto, scritto per Silvana Mangano, come testimoniano i titoli delle prime tre varianti (Film Mangano), si evolve rapidamente e nel giro di un mese è depositato in SIAE. A due mesi dalla prima variante, tuttavia, il lavoro pare interrompersi. Nel dicembre del 1951 la Mangano esce al cinema con Anna (di Lattuada) ma non appare in altri film fino alla fine del 1954 (se si esclude la breve apparizione ne Il più comico spettacolo del mondo di Mattoli, nel 1953). Molti temi appaiono interessanti e coerenti rispetto alla poetica zavattiniana e si ritroveranno in molti suoi progetti cinematografici (realizzati o meno): la dimensione socio-antropologica del paese sul Po (si pensi solo al progetto Italia mia, diventato tra l’altro nel 1955 un foto-libro di inchiesta, Un paese, assieme al fotografo Strand); i rapporti sociali condizionati dalla religione; il maschilismo, qui portato fino allo stupro; la condizione femminile nel dopoguerra (ricordiamo Roma, ore 11, di Santis del 1952, ma si vedano anche i soggetti spagnoli e messicani in questo volume).