Maria si innamora di Mario, bellissimo e indolente migrante siciliano con la dote del canto. Nonostante lei sia una semplice impiegata decide di investire sul talento di Mario portandolo al successo. L’impresa è più complicata del previsto e Maria spende tutti i suoi risparmi, fino a indebitarsi. Come ultimo tentativo decide di partire per il Cantagiro per far conoscere Mario e, nella tappa napoletana, prova a lanciarlo con il nome d’arte Marius Rock, ma vengono mandati via. Per pagare le cambiali Maria considera allora di cacciare l’eredità di un ricco anziano, poi di concedersi a pagamento a un certo Giuliozzi. Alla fine, decide di suicidarsi insieme a Mario, con il gas. Lui però si accende una sigaretta e lo scoppio li salva.
Dati d’archivio. Collocazione: Za Sog NR 3/5 contiene: varianti di soggetto dattiloscritte con note e correzioni manoscritte A) 9 pp., Bellissimo (Tit. provvisorio); B) 8 pp., Bellissimo (Tit. Provv.); C) 8 pp., [Idem]; D) 9 pp., [Idem]; E) 15 pp., Idea per un film. Bellissimo (Tit. provv.), datata 1960.
Il soggetto A pare il più antico ed è introdotto da due note dattiloscritte: “(idea per un film)” e “(Tit. Provvisorio)”. In questa versione al tentato suicidio del finale partecipano anche i genitori di Maria. Il soggetto B è una copia dell’A con poche correzioni manoscritte, nelle prime pagine. Resta la nota dattiloscritta “(Tit. Provvisorio)”, mentre “(idea per un film)” è appuntato in una nota manoscritta. Il soggetto C è un’ulteriore copia con pochissime correzioni manoscritte, alcune uguali a quelle in B, altre diverse. Anche in questo caso resta la nota dattiloscritta “(Tit. Provvisorio)”, mentre “(idea per un film)” non appare. Il soggetto D è una riscrittura che integra parte delle correzioni manoscritte delle precedenti. Tornano a esserci entrambe le note dattiloscritte: “(idea per un film)” e “(Tit. Provvisorio)” nella prima pagina. Oltre a queste appare anche una nota manoscritta “superato dalla copia del 9/8 / copia sostituendo [questo verbo viene cancellato con un tratto di penna] il posteggiatore con…”. Il soggetto E è una riscrittura che amplia diverse parti della vicenda e presenta alcune correzioni manoscritte, oltre a un taglio della parte finale in cui Maria cerca di spiegare le ragioni dello scoppio ai vicini e ai genitori. In questa versione Mario non è più un posteggiatore, ma è impiegato saltuariamente in lavori non specificati. Nella prima pagina ci sono entrambe le note dattiloscritte: “(idea per un film)” e “(Tit. Provvisorio)”, oltre alla nota manoscritta “(1960 ca)” che permette di datare il progetto. Il soggetto E è pubblicato in Mazzoni (1979: 127-133).
Pubblichiamo nel volume il soggetto E, online il soggetto E e il soggetto A.
Mazzoni (1979: 133) data il soggetto nel 1972 (in calce all’ultima pagina), ma non lo cita né nell’introduzione né nelle note e non è specificato dove ricavi questa datazione; manteniamo quindi la data del 1960 che si ritrova nelle carte d’archivio, anche se collocare il soggetto nel 1972 vorrebbe dire poterlo mettere in relazione con soggetti tematicamente affini, scritti su commissione, che il produttore Ponti chiede pensando a film comici con una interpretazione brillante di Sophia Loren e la regia di De Sica, come Due giorni di follia e La maga di Napoli (che pubblichiamo nel nostro volume); ricordiamo tra l’altro che il titolo Bellissimo sia uno dei vari titoli provvisori di alcune varianti di Due giorni di follia. Il racconto di Bellissimo appare come una ripresa, aggiornata e rivista rispetto all’età della ‘vittima’, del soggetto Bellissima scritto da Zavattini in diverse varianti negli anni Quaranta fino a quello definitivo venduto al produttore D’Angelo nel 1950, che lo proporrà a Visconti per un film con Anna Magnani (uscito con lo stesso titolo nel 1951). In questo caso l’aspetto di “manipolazione” dell’altro è reso più divertente dall’indolenza del co-protagonista.
A complicare l’individuazione della giusta datazione c’è anche l’anno della prima edizione del Cantagiro, ovvero il 1962. Il nome d’arte “Marius Rock”, inventato da Maria, si inscrive d’altronde nel clima musicale e nel costume italiano di quegli anni; basti ricordare che nel 1957 Adriano Celentano vince il primo Festival Rock’n Roll al Palaghiaccio di Milano mentre nel 1959 raggiunge le vette delle classifiche musicali con Il tuo bacio è come un rock, fino a comparire ne La dolce vita di Fellini nel 1960; sempre nei primi anni Sessanta inizierà il breve fenomeno dei “musicarelli” (si veda Locatelli 2021). Come ideale crasi tematica, tra la ricerca del successo attraverso un bambino di Bellissima e lo sfruttamento della dote canora di Bellissimo, si può citare, di qualche anno prima, Bravissimo (Luigi Filippo D’Amico, 1955), su soggetto di Age e Scarpelli, in cui Alberto Sordi, maestro di musica precario, scopre la voce da baritono del piccolo Gigetto, portandolo alla notorietà.
Za nel bagno della sua casa, inizio anni Sessanta (foto Michelangelo Giuliani)
Per gentile concessione dell’Archivio Cesare Zavattini, Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia