Roma, via Merici e via Vasi. I bambini della zona decidono di organizzare una gara di corsa lungo la discesa di via Vasi con i carrettini montati su cuscinetti a sfera. Carlo è il bambino più appassionato alla gara e, per sistemare il suo carrettino, ruba i soldi a sua madre. Giunto il gran giorno, i genitori di Carlo si accorgono del furto e non lo fanno partecipare alla gara, così il bambino potrà vederla solo dalla finestra.
Dati d’archivio. Collocazione: Za Sog NR 6/3 contiene due varianti di soggetto dattiloscritte: A) 2 pp., Chi arriva primo? Idea di un soggetto cinematografico di Cesare Zavattini (Via Merici 40, Roma), datata marzo 1950; B) pp., [idem].
I due soggetti presenti sono copie dattiloscritte identiche. Le due versioni contengono tuttavia note manoscritte diverse. Il soggetto B sembra precedente, presenta pochissime correzioni manoscritte di carattere formale e porta la firma autografa di Zavattini in entrambe le pagine. Il soggetto A sembra successivo, presenta più correzioni a mano, in cui si introduce la frase: “questo è l’inizio del film”, nel paragrafo in cui si parla dell’annuncio della gara; notiamo anche la dicitura manoscritta “deposito 12 marzo 1950” in riferimento al deposito SIAE.
Pubblichiamo il soggetto B nel volume e online, mentre il soggetto A online.
Scrive Zavattini a De Sica nel 1950: “Attualmente sono conteso, a proposito del mio film, tra due idee, quella del suicida, che in linea di massima conosci [si tratta di La conferenza] e quella dei bambini di Via Merici, che a me pare veramente nuova e sicura e che piacerebbe profondamente anche a te (Lettera a De Sica del 20 marzo 1950, D499/186). La prima parte del soggetto tratta gli sviluppi narrativi della vicenda, mentre gli ultimi due paragrafi descrivono l’approccio di Zavattini al tema: i bambini dovranno essere osservati e raccontati nei loro rapporti e nei loro comportamenti come se la macchina da presa fosse nascosta. La scelta delle vie in cui ambientare le vicende non è casuale, l’autore dichiara infatti di aver visto crescere i bambini di quel quartiere, con un moto autobiografico. Il soggetto si conclude con la frase: “Carlo e la corsa sono soltanto un pretesto, uno spiedo, per infilare le giornate dell’infanzia”. Il tema dell’infanzia è ricorrente nei soggetti di Zavattini, pensiamo ad esempio ai film diretti da De Sica I bambini ci guardano, Sciuscià, Ladri di biciclette, Miracolo a Milano, oppure al film di Blasetti Prima comunione: che siano protagonisti o deuteragonisti, si tratta sempre di introdurre nel racconto, grazie a personaggi bambini o ragazzi, una dimensione ingenua e quotidiana, spesso legata alla povertà, nonché uno sguardo laterale e morale sul mondo degli adulti (Parigi 2006). Nel soggetto Chi arriva primo? il tema dell’infanzia si lega a quello del gioco e della gara tra lealtà e slealtà e del conflittuale rapporto con gli adulti, come accade anche in altri soggetti non realizzati degli anni Cinquanta come Zibaldone n.3 (in questo volume), e il progetto Tutti i bambini del mondo (scritto assieme a Di Gianmatteo, Sabel e Occhiena), in cui si parte da un concorso per una lettera scritta da bambini ai loro pari e poi si inizia un giro del mondo in cui si indagano le diverse condizioni dell’infanzia. Negli anni successivi segnaliamo tra i soggetti non realizzati conservati presso l’Archivio Cesare Zavattini il più articolato La maglia n. 3 (del 1971), scritto assieme al figlio Marco Zavattini, sulla passione sportiva che porta un ragazzo (e suo padre) a inseguire il sogno di diventare un calciatore.
Za, anni Cinquanta (foto Parabola, Milano)
Per gentile concessione dell’Archivio Cesare Zavattini, Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia